
Jake La Furia: "Il mio 'Fame'? Un disco classico, come una maglietta nera che sta bene su tutto"
Jake La Furia è tornato con "Fame", un album che celebra le radici del rap, con un tocco di modernità. Tra gli ospiti, spiccano Rose Villain, Bresh, Guè e Rkomi. Ma è vero che Jake ha scelto in anticipo i concorrenti di Sanremo 2025?
"Magari fosse vero, sarei un precursore di Carlo Conti!", scherza Jake. "Sono tutti artisti di talento, perfetti per il mio disco e, a quanto pare, anche per il Festival".
"Money on my mind" con Rose Villain e Artie 5ive è uno dei brani più potenti dell'album. "Rose ha un'attitudine urban e una voce credibile nel rap. Non ci sono molte donne con queste caratteristiche", spiega Jake. "Ho scelto collaborazioni con artisti giovani e veterani per creare un mix equilibrato, un disco classico che si adatta a ogni situazione".
La produzione di Night Skinny ha suscitato molte discussioni. "Ha curato la direzione artistica, i featuring, i sample e la strategia", rivela Jake. "È un maestro del suono boom bap, perfetto per il mio stile. Volevo un disco coerente, non un insieme di brani scollegati".
"Fame" è il primo tag di Jake, la sua firma da writer. "Difficile dire se ci siano ancora mie opere in giro", ammette. "Da ragazzo ho fatto tanto writing, forse qualcosa si trova ancora in zona Leoncavallo".
Nonostante l'anima rap autentica di questo album, Jake non rinnega le sue incursioni nel pop e nella musica latina. "Mi piace sperimentare generi diversi", afferma. "Non sono d'accordo con chi critica i rapper che fanno pop. Esiste solo musica ben fatta o mal fatta, senza distinzioni di genere".
Nel disco si parla anche di soldi. "Il mio rapporto con il denaro è complesso", confessa Jake. "Inseguire i soldi può rovinare la vita, soprattutto in un periodo storico in cui il denaro può comprare anche la dignità".
Dopo X Factor, Jake vuole consolidare la sua presenza in televisione? "Perché no?", risponde. "Mi diverte fare tv, l'ho fatto anche prima di X Factor. Mi piace mettermi in gioco e finché mi diverto, non vedo perché non continuare".

Le cronache recenti, in vista di Sanremo 2025, mettono spesso i rapper sotto una luce negativa. "Rock, cinema, rap e videogiochi come GTA vengono visti in modo negativo da una certa parte del pubblico", commenta Jake. "Ma ci sono anche tante nuove generazioni che non hanno questi pregiudizi e ascoltano la nostra musica senza problemi. Questo permette al nostro genere di andare avanti, in Italia e nel mondo".

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